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Quattro chiacchiere con Sandy Mamini

Tra i giovanissimi del Tennis Club Faenza in rampa di lancio, un posto interessante lo occupa la quindicenne Sandy Mamini.

 

Attualmente classificata 2.7, Sandy è certificata dalla Fit come atleta di interesse nazionale e ciò le consente di affrontare qualche torneo internazionale anche in periodo scolastico.

A fine dicembre ha disputo un Itf in Spagna e in gennaio dovrebbe affrontare un’altra esperienza in Serbia. Nata nel settembre 2007 a Lugo, abita di Voltana, dove i suoi genitori gestiscono un’azienda di maglieria. «Sono cresciuta al Centro Tennis Argenta – racconta – quando il maestro che mi seguiva è andato via, mio babbo ha preso informazioni su quale fosse un circolo dove potevo crescere meglio e ha deciso per Faenza».

Sandy frequenta la seconda classe dell’Istituto di Ragioneria presso il Polo scolastico Compagnoni di Lugo. «Ogni giorno, dopo le lezioni scolastiche, prendo la corriera e nel pomeriggio vengo ad allenarmi al circolo di Faenza, seguita dai maestri Marco Poggi, Enrico Casadei ed Edoardo Pompei». Ad oggi ha vinto il campionato regionale a squadre Under 16 assieme ad Emanuela D’Alba, Sofia Regina e Matilde Greco, oltre ad alcuni tornei di Terza categoria. «Ne ho vinti pochi, ma sono arrivata tante volte seconda», ci scherza lei.

L’anno scorso è giunta ai sedicesimi di finale ai campionati italiani under 15, risultato che si ripromette di migliorare nelle prossime partecipazioni ai tricolori giovanili.

«Penso che la mia arma migliore sia il dritto – dice delle sue caratteristiche tecniche – Gioco molto da fondo campo e cerco di spingere parecchio, anche se faccio qualche errore di troppo. Sto cercando di migliorare nel gioco a rete e nell’approccio alla partita, perché ogni tanto mi perdo». La sua atleta di riferimento è l’ucraina Elina Svitolina, ex numero 3 del mondo, oggi ferma per maternità: «Svitolina – dice – è una giocatrice esplosiva, molto aggressiva, che non molla una palla: mi piace per questo».

Sandy fuori dal campo è una ragazzina timida, piuttosto riservata, ma in campo si trasforma. «Caratterialmente quando gioco sono un po’ aggressiva. Posso passare anche per una persona antipatica. Pazienza. Io non voglio cambiare».

«La principale dote tecnica di Sandy, in questo momento, è la solidità da fondo campo», dice di lei il maestro Edo Pompei. «Ha ottimi fondamentali, colpisce bene la palla sia di dritto che di rovescio, ha un discreto servizio, sta iniziando ad inserire nel suo gioco anche la palla corta, però è ancora un po’ disordinata. Sta lavorando per mettere un po’ di ordine al suo gioco, per controllare bene la palla in base a dove si trova in campo. È comunque tenace: in partita, anche quando le cose non vanno bene, lotta e non molla mai, anche se deve imparare a gestire meglio le sue emozioni quando sbaglia».

20/01/2023 | Senza categoria | Commenti disabilitati su Quattro chiacchiere con Sandy Mamini