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Chiunque sia in cerca di un’esperienza sportiva impareggiabile, troverà qui la sua destinazione.

Uno spazio ispirato da una passione intensa, maturata in 30 anni di attività, attraverso una storia di grandi successi e capace di esprimersi oggi con una serie di servizi esclusivi. il TENNIS CLUB FAENZA vi invita a scoprire il suo stile, il gusto di vivere e respirare lo sport.



I Servizi

Tennis

7 campi da tennis in terra rossa: 2 scoperti e 5 coperti, illuminati e riscaldati nella stagione invernale.
2 campi polifunzionali calcetto/tennis in erba sintetica, coperti, illuminati e riscaldati nella stagione invernale.

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Padel

2 campi panoramici di ultima generazione, con area pubblico dedicata per tornei e partite.

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Calcio a 5

2 campi polifunzionali calcetto/tennis in erba sintetica, coperti, illuminati e riscaldati nella stagione invernale.
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FIT&JOY Training Club

Fit&Joy, nell’anima dei suoi trainer, vuole presentarsi come punto di riferimento a livello sportivo e fitness olistico per qualità, professionalità ed innovazione.

Quello che ci rende unici è la capacità di allenare sotto lo stesso tetto, sia chi sta preparando un campionato professionista, sia chi ha come obbiettivo l’attività fisica ad alto livello. Questa, nella nostra idea, spazia dalla chiusura di un MuscleUp, all’Asana che ti fa ascoltare il battito cardiaco.

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Ristorante Pizzeria Campo Centrale

All’interno dello splendido parco del Tennis Club Faenza, il Ristorante Campo Centrale è composto da un’ampia sala interna e da una terrazza esterna che, nei mesi estivi, offre la possibilità ai nostri ospiti di pranzare e cenare all’aperto.
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Bar – Club House

Un accogliente Bar con sala TV satellitare e una comoda sala annessa per tornei di carte, eventi, feste.
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Ampi spazi ricreativi

Il Tennis Club Faenza, immerso nel verde, è il luogo ideale per rilassarsi e per fare il pieno di ossigeno, luce ed energia.

Scuola Agonistica

Il Circolo Tennis Faenza è conosciuto in tutto il mondo tennistico per aver portato alla ribalta un numero veramente alto di atleti, non solo a livello nazionale, ma anche internazionale.
Maestri: Enrico Casadei, Marco Poggi · Preparatore atletico: Nicola Bosi.

Scuola Addestramento Tennis (SAT)

La S.A.T. è rivolta a tutti i giovani dai 4 ai 16 anni che desiderano imparare a giocare a tennis, allenarsi e migliorare il proprio livello di gioco durante il periodo invernale.
Maestri: Mirko Sangiorgi e Flora Perfetti.
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Corsi Tennis adulti

Il Circolo Tennis organizza corsi di tennis di avviamento e perfezionamento per adulti.

Divertitennis

Da giugno a settembre il Campus estivo dedicato ai bambini.
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Il nostro Presidente Carlo Zoli si racconta “ON AIR”


La Storia – Antefatto

(tratto dal libro “Storia del Club Atletico Faenza” di Lassalle Errani in vendita presso il circolo tennis)

Siamo nel 1917. Affluiscono a Faenza e si accampano in Piazza d’Armi e nel Tondo le truppe inglesi inviate in Italia dal Comando Alleato. Sono formate dai rappresentanti dei Dominions, molti di colore, inquadrati da ufficiali inglesi. In Piazza d’Armi vengono scavati 27 pozzi “a uovo” per il rifornimento idrico della truppa e sull’angolo nord – nord ovest, con vicino una montagnola, sorta dalla terra di scavo, un simpatico laghetto per l’abbeverata dei quadrupedi. Nei pressi della chiesa di S. Savino, di fronte al Tondo, esistono numerose buche, “al bus d’San Saven”, profonde cinque o sei metri e con una superficie di circa mille metri quadrati l’una. Sul fondo di una di queste, fiancheggiante l’attuale via S. Giovanni da Oriolo e fronteggiante il Tondo, dove sono le tende per gli Ufficiali, viene costruito un campo da tennis, che un fitto sbarramento di stuoini di cannarella, gli “sturòl”, cela agli occhi dei curiosi. La notizia del “campo da tennis” fa il giro di Faenza. Si vocifera che al pomeriggio, verso le cinque, gli ifficiali inglesi siano soliti radunarsi al “Tennis” e, oltre a sorbirsi generose tazze di dorato te, impeccabili nella loro tenuta bianca, si impegnino in uno strano gioco, che si pratica con la “racchetta”, una specie di “turèla” dal manico lungo, vuota al centro, dove c’è un reticolo di budello teso econ palle dure ricoperte di feltro bianco. Un ragazzetto di Porta Ravegnana ogni tanto si trasferisce a Porta Imolese, allarga le cannarelle, e curiosa a lungo, attratto da quel gioco nuovo, interessante, affascinante. Quel ragazzetto si chiama Teo Gaudenzi, il futuro pioniere del tennis faentino.

Le origini del C.A. Faenza

(tratto dal libro “Storia delClub Atletico Faenza” di Lassalle Errani in vendita presso il circolo tennis)

“Negli anni venti si cominciò a giocare a tennis prevalentemente nelle ville patrizie del contado faentino, il livello di gioco era piuttosto mediocre, ognuno inventava colpi e posizioni a piacimento, le racchette erano molto primitive , di legno con corde di budello o altro.” Il mitico campo 1: ” Teo Gaudenzi aveva preparato nel 1933 quello che ora è il campo 1 ma solo lo scavo, i lavori vennero successivamente completati dal geometra Giuseppe Montanari che fece arrivare della polvere di marmo da Castrocaro con la quale fu preparato il sottofondo. Poi fece impastare la terra rossa come dovesse fare un pavimento in cemento e la stese sulla polvere di marmo spianandola. Faceva l’impasto fuori campo , poi riempiva dei quadrati di un metro per un metro con la malta già pronta. Riempiva, infine i vuoti lasciati dalla striscia di legno e il piano era pronto. ” “Il campo n°2 fu costruito nel 1938, lo fece costruire Teo servendosi di alcuni operai. Fece uno scasso di 15-20 centimetri, lo livellò , mise della ghiaia sottile, poi la polvere di marmo, quindi la terra rossa. Il secondo campo è una realtà: ma probabilmente la miscela di terra rossa è sbagliata. Risulta polverosa, poco compatta, instabile e fangosa, quando piove. Si giocherà in prevalenza sul campo A. Il B verrà riservato ai giovani, agli studenti, quando sarà agilbile.” Il terzo campo verrà realizzato nel 1958 quando “si sistemarono anche gli spogliatoi, uno per gli uomini, uno per le donne, con docce riscaldate con apparecchi a gas a spirale e uno “sgabuzzino” per il custode (Achille Vitali detto Chilino) che ci tiene bibite e bevande varie in una ghiacciaia, rifornita ogni giorno di ghiaccio. Poi anche il muro e una siepe di cipressi a sud del campo tre e a nord del campo numero due.